venerdì 4 febbraio 2011

PRIMITIVO E FONDAMENTALE. CATTIVO E PASSIONALE.

L'uomo è un acrobata.
Danza, corre, cade, osserva, ascolta.
Cammina avanti e indietro.
Spesso si sente in bilico, di rado sicuro.
Il filo che percorriamo si dirama in cromatismi esistenziali. Viaggiamo sul fil rouge.
Banalmente passione. Naturalmente sangue.
Oniricamente tramonto. Stilisticamente abito.
Artisticamente primario. Politicamente egualitario.
Astrologicamente Marte. Letterariamente verista.
Cinematograficamente profondo, adulto, sessuale, tragressivo.
Rimandi e commistioni accolgono il ROSSO PRIMITIVO E FONDAMENTALE COLORE, nella storia dell'uomo, dell'arte e della moda.
Il fil rouge inizia con una concezione antica, egiziana.
Argilla e sangue danno vita all'uomo, il clima rosso e infuocato del deserto la nega. Vita e Morte. Desher e Desheret.
Affascinante e ammaliante nei suoi ossimori. Il ROSSO diviene smarrimento e teologia nei capelli dipinti nel XVI secolo da Tiziano. Tinte che restano nella cornea, tramutandosi nella moda del XXI secolo. Morbidi, lunghi e conturbanti capelli Rosso Tiziano.
Malizia e cattiveria significano, invece, i capelli di Verga. Connotazioni iniziali di un latente razzismo.
L'immagine pittorica e letteraria si fa carne sul red carpet.
Divine, infernali nella loro focosa, irresistibile e sensuale bellezza, sono le donne di Valentino.
Il cromatismo cambia. Il rosso diviene sempre più porpora e donna.
Ingredienti 100% magenta, 100% giallo, 10% nero.
Dagli anni 60' in poi la seduzione cambia colore.
Nasce per la moda, per lo sguardo, per le atmostere il più vermiglio dei rossi.
Il ROSSO VALENTINO.
Abiti che creano suggestioni e infiniti rimandi nella lunga storia percorsa dal fil rouge.
Tutto ciò che il ROSSO presuppone vive nello strascico di un vestito. Avvolge la donna di passionalità, femminilità, sensualità, coraggio e carisma.
Traballiamo o ancheggiamo sinuosamente sappiamo che il ROSSO è colore PRIMITIVO e FONDAMENTALE, CATTIVO, PASSIONALE e INFINITO.
Il fil rouge nasce ma non finisce....

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