mercoledì 2 marzo 2011

NON SPARIRE.

Sono tornata a casa. Con lo guardo di chi osserva ma non vede. Non vedo perchè se ci provassi seriamente vedrei un letto vuoto. Il mio letto vuoto. Che svuota anche me. Non mi piace dormire da sola. Non mi piace svegliarmi da sola. Allora, osservo ma non vedo. Non vedo lei accanto a lui. Non vedo il mio sguardo nello specchio. Non vedo le sue braccia nelle sue, in un letto celeste, giallo o forse blu. Il mio di letto è vuoto. Non mi piace svegliarmi da sola.
“Non sparire”, l'ultima frase che mi ha detto mi rimbomba nella testa.
“Non sparire”.
“Non sparire”.
“Non sparire”.
“Non sparire”.
“Non sparire”. Milioni di congetture affiorano nella mia testolina provata dagli eventi.
Da dove non devo sparire? Io sono qui. Ci sono sempre stata.
Quindi: io sono qui. Ciò presuppone che a meno che non sia diventata una super eroina con il superpotere dell'invisibilità, tu mi possa vedere. Tu mi puoi vedere? Vero? Ehi mi vedi? Mi senti? Sono qui.
Oddio non mi vedi, allora ho un superpotere. Figata, l'ho sempre voluto. Figata.
Nell'istante in cui realizzo di avere un superpotere, Gulia mi tocca. “ehi! Cuor ci sei?”.
-Cazzo non ho un superpotere. Sei solo tu a non vedermi.-
“Non sparire”. L'ha detto a voce alta, per realizzare che lo stava dicendo. Ma non lo ha detto a me. Lo ha detto a se. Alle sue note. Notti. Giorni. Ai suoi sogni, sonni. Incubi. Ecco da dove non devo sparire. Io non ho un fottuto super potere. Ora sono ancora più triste.
“Non Sparire arire, ireeeeeeeeeee”. Rimbomba nella testa. In effetti è un po' che sono a dieta, ma non voglio sparire. E va bene che corro senza guardare, per non vedere, ma non voglio sparire. E d'accordo a volte non parlo per non dire troppo, ma non voglio sparire. E mi riempo di risate, corse, momenti e sfuggo, per non essere li quando l'abbracci, ma non voglio sparire.
“Non sparire”. L'ha detto a me, per dirlo a se.
In un eterno presente fatto di presenze.
Domani arriva il futuro. E forse non ci sarò. Sai sono stanca del mio letto vuoto. Sono stanca, di guardare senza vedere. La vedo. Sono stanca dell'eterna presenza, eternamente inappagata. Allora forse, sai, stavolta sparirò. Domani sparirò. Domani chissà quando arriva.
Intanto “non sparire”.

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