venerdì 20 maggio 2011

Nell'oblio mi sento libera.

Niente ricordi.
Nessuna identità.
Niente volti.
Nessuna abilità.
Niente usi.
Nessun costume.
Solo odori.
Odori conservati di effluvi percepiti.
Niente volti.
Nell'oblio mi sento libera. LIBERA tanto da non poterlo definire a parole, per quanto è vero. Nessuno si concentra mai sulla libertà da se stessi. Tendiamo sempre a ritenerci liberi da qualcuno o qualcosa. Dallo stato, dalle leggi, dai partiti, dal lavoro, da un uomo, da un'ossessione. Non pensiamo mai di liberarci di noi stessi. Senza memoria, sono libera. Libera da me stessa.
Libera dai costumi.
Libera dagli usi.
Libera dalle abilità.
Libera dai volti
Libera dall'identità.
Libera dai ricordi. Libera.
La memoria è un macigno inappropriato e maleducato.
Riaffiora solo quando vuole, e quando vuole lei, guarda caso non è il momento. E' proprio femmina la memoria. Inappropriata e maleducata. Senza di lei sono finalmente libera di essere me.
Nell'oblio mi sento fottutamente libera.
C'è solo un nome che affiora inappropriatamente e maleducatamente. Forse è il mio.
Ma io non posso avere un nome maschile.
Solo un nome non mi abbandona mai, neanche nell'oblio.
Un nome maleducato ed inappropriato, come la memoria. Quel nome è un po' come una donna,
riaffiora quando vuole.
Ora sparisci.

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